Sergio Mattarella, insulti sul web: 11 indagati di estrema destra
Sergio Mattarella, insulti sul web: 11 indagati vicini agli ambienti di estrema destra, tra cui un professore universitario
Sergio Mattarella è sotto la luce dei riflettori per aver subito offese e insulti sul web. Sono undici le persone che, al momento, risultano indagate e sono state oggetto di due decreti di perquisizione emessi dalla procura di Roma ed effettuati dai carabinieri del Ros, con i colleghi dei Comandi provinciali di Roma, Latina, Padova, Bologna, Trento, Perugia, Torino e Verbania. Stando alle informazioni raccolte da Il Messaggero, tra gli indagati ci sono anche persone vicine agli ambienti di estrema destra e un professore universitario di 53 anni, legato a gruppi suprematisti e antisemiti.
La procura di Roma – già nello scorso agosto – aveva avviato un provvedimento nei confronti di un 46enne residente nella provincia di Lecce, molto attivo su Twitter. Grazie alle ultime indagini portate avanti dal Reparto speciale dei carabinieri, gli insulti e le offese nei confronti di Sergio Mattarella partivano da un docente universitario, che è risultato essere in collegamento con gruppi e militanti di ispirazione suprematista e antisemita tramite la piattaforma social russa VKontakte. Le abitudini social dei soggetti coinvolti nelle “azioni delittuose“, di età compresa tra i 44 e i 65 anni, venivano esercitate anche da professionisti attivi in ambienti di estrema destra e a vocazione sovranista.
Dalle indagini è emerso come gli indagati manifestavano “plurime condotte offensive nei confronti del capo dello Stato, che appaiono frutto di una elaborata strategia di aggressione alle più alte istituzioni del Paese. Numerosi sono stati i post e i contenuti multimediali offensivi rilevati dal Ros tra aprile 2020 e febbraio 2021“.
Le forze dell’ordine hanno perquisito account telematici e profili social degli indagati, utilizzati per rivolgere le offese al capo dello Stato Sergio Mattarella. Le undici persone, adesso, sono indagate per i reati di offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica e istigazione a delinquere.
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