Napoletani scomparsi in Messico, 50 anni di carcere per due poliziotti
Vincenzo Cimmino, Antonio e Raffaele Russo sono i tre napoletani scomparsi in Messico. Due dei tre indagati sono stati condannati
La settimana scorsa vi avevamo parlato della storia di Vincenzo Cimmino, Antonio e Raffaele Russo, tre napoletani scomparsi in Messico ormai tre anni fa. Il Tribunale dello Stato di Jalisco aveva riconosciuto la colpevolezza dei poliziotti Salomon Adrian Ramos Silva ed Emilio Martines Garcia dopo un processo durato dieci giorni. I due sono ritenuti colpevoli della “sparizione forzata” di Antonio Russo e Vincenzo Cimmino. Altresì, hanno avuto percepito compensi dal cartello criminale Càrtel Jalisco Nueva Generacion (CJNG) per quest’ultima.
Ieri sera il Tribunale ha emesso la sentenza contro i due poliziotti, condannandoli a ben 50 anni di carcere. La terza persona coinvolta, l’agente Linda Guadalupe Arroyo, è scappata e le forze dell’ordine messicane non hanno ancora notizie della donna.
Secondo quanto riporta ANSA, i due poliziotti hanno ricevuto quasi la pena massima – che è di 60 anni – e le persone scomparse sono considerate ancora desaparecidos, e dunque le ricerche continueranno ancora.
“Per rispetto di nostri tre connazionali ci aspettiamo che i nostri rappresentanti politici si manifestino, dopo così tanto silenzio, affinché fatti come quelli accaduti a danno dei tre nostri concittadini non abbiano più a ripetersi”. Queste le dichiarazioni dell’avvocato delle famiglie Claudio Falleti.
Si attendono ulteriori aggiornamenti.
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