Altare di Maradona nel film “Finché c’è crimine c’è speranza”
A fare da sfondo al nuovo film “Finché c’è crimine c’è speranza” ci saranno i quartieri Spagnoli e l’altare di Maradona
Napoli- Il nuovo film “Finché c’è crimine c’è speranza”, diretto da Massimiliano Bruno e prodotto da Lucisano Media Group, avrà come set i Quartieri Spagnoli e scene che riprenderanno l’altare del grande Diego Armando Maradona.
Il film è la terza parte di una trilogia già avviata, “Non ci resta che il crimine” e “Ritorno al crimine” che ha visto come protagonisti Alessandro Gassmann, Edoardo Leo, Marco Giallini e Gianmarco Tognazzi. La trama è essenzialmente semplice ma con dei risvolti inaspettati: un gruppo di guide turistiche si ritrova a viaggiare indietro nel tempo grazie ad un «ponte di Einstein-Rosen», ed entrano in contatto con le varie malavite dell’epoca. Da qui diventa un mondo tutto da scoprire…
La trama del nuovo film “Finché c’è crimine c’è speranza”?
Il salto nel tempo, adesso, ha riportato i protagonisti al 1945. Sul finire della Seconda Guerra Mondiale, i protagonisti hanno il compito di rubare uno dei dipinti più importanti al mondo: la Gioconda.
Il film avrà come luogo Napoli, con i suoi mille colori, le sue mille sfumature e la sua ricchezza. Sarà un modo per introdurre l’attore Gianpaolo Morelli che vestirà i panni di uno storico contemporaneo. Nel cast ci saranno anche Giulia Bevilacqua, Carolina Crescentini e Ilenia Pastorelli.
“Mi sembrava il massimo girare qui per datare in modo immediato il racconto. Volevo qualcosa di più del solito Vesuvio. I Quartieri hanno una forza narrativa assoluta. E questo luogo è destinato a restare nel tempo come culla di un culto mondiale, quello per Diego“- ha spiegato Massimiliano Bruno a “Il Mattino”.
Quello che Napoli ha con Maradona è un legame indissolubile, un legame profondo destinato ad essere ricordato nel tempo. Il regista, infatti, proseguito così:
“Diego è entrato nel pantheon, fa compagnia a Totò, Eduardo, Daniele e Troisi. Maradona ha una fama planetaria e sarà un’occasione artistica e turistica da non perdere, per chi vive qui e ha contribuito al suo culto.”
Fonte: Vesuviolive.it
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