Prove invalsi, caos dopo la caduta del governo Conte
Prove invalsi già a marzo, questa la proposta del governo Draghi per verificare quanto fatto in quest’anno di DaD
Prove invalsi – Spunta nuovamente l’idea delle famose prove, che l’anno scorso erano state eliminate a causa del Covid.
Nel corso del suo discorso, il premier entrante, Mario Draghi, ha affermato che l’ipotesi di una reintroduzione è più che concreta. Servirebbero per verificare un dislivello formativo tra le varie scuole ed in particolare, come già noto, tra nord e sud.
Dunque più di 500mila maturandi, in un anno già complicato di suo, si ritroveranno (probabilmente) ad affrontare nuovamente quest’ ostacolo.
Al momento non ci sono ancora certezze, ma quella che più di tutte preoccupa è capire se le prove invalsi saranno obbligatorie o meno per l’accesso all’esame.
L’ipotesi che possano fare media col voto finale sembra stata scartata a priori, lasciando comunque gli studenti molto contrariati sulla scelta della reintroduzione.
Le scelte che lasciano studenti e insegnanti ancora più perplessi però riguardano le proposte sul recupero pomeridiano o fino a fine giugno delle ore di lezione svolte in Dad.
Infine vi è la proposta più significativa e importante sino a questo momento, riguardante il bisogno di un “cambio di marcia” nell’istruzione italiana, ancora troppo ancorata a materie e concetti antichi.
Dunque nasce da qui la proposta di una modernizzazione del sistema educativo ma anche l’avvento di nuove materie e metodologie.
LEGGI ANCHE Lockdown totale nel weekend: è più di un’ipotesi
PER RESTARE SEMPRE AGGIORNATO SU ATTUALITA’, SPORT, MUSICA, CULTURA E TANTO ALTRO SEGUICI SU FACEBOOK CLICCANDO QUI E LASCIA UN MI PIACE ALLA PAGINA
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO
Lascia un commento