Tiziano Ferro: “per loro ero troppo gay, mi cambiavano i vestiti nel bagno”

Oggi Tiziano Ferro ospite a Domenica In da Mara Venier: «per loro ero troppo gay, mi cambiavano i vestiti nel bagno dell’aeroporto»

Tiziano Ferro oggi è ospite su Rai 1, al programma Domenica In da Mara Venier. In collegamento Skype dalla sua casa a Los Angeles, promuove il suo documentario su Prime Video “Ferro”.

In America sono ancora le 05.00 del mattino, ma Tiziano è in diretta per commentare alcuni spezzoni del suo docu-film, uscito il 6 novembre e disponibile su Amazon Prime Video. 

Tra i vari episodi che racconta, spiccano i ricordi della sua infanzia. «A scuola non ero mai il primo, sempre il secondo o il terzo, un anonimo». I bulletti lo terrorizzavano ogni giorno per il suo modo di vestire e per il suo peso: «io ero diverso da loro».

«Io sono diventato famoso a vent’anni, ma anche se si è maggiorenni non si sa davvero come funzioni il mondo». A soli vent’anni, dopo l’uscita di “Perdono“, Tiziano ha cantato per tutta Europa.

Era così piccolo, prima di cadere nel problema dell’alcol, che quando andava nei grandi hotel non sapeva neanche ordinare la cena in camera. «Mi guardavo intorno, non volevo mangiare. Ero dimagrito al punto che vestivo panni in cui non mi riconoscevo».

«Le case discografiche facevano delle riunioni in cui parlavano di me e dicevano “è bravo ma sembra troppo gay“, probabilmente per il modo in cui mi vestivo. Il punto è che era vero, ero gay» – continua. Così, poco prima delle promozioni, ancor prima di uscire dall’aeroporto veniva portato in bagno e uno stylist gli cambiava i vestiti. «Per loro erano vestiti più idonei, più maschili».

In una società in cui il diverso fa paura, spera che presto si impongano leggi contro la omotransfobia: «è il solo modo per rieducare la civiltà. Nel Medioevo l’omicidio era concesso, ma quando sono arrivate leggi che l’hanno vietato, l’uomo ha capito anche il perché era sbagliato» – conclude.