Spotify aumenta i prezzi: ecco perché
In perdita anche nel terzo trimestre 2020, Spotify starebbe pensando di aumentare i prezzi di abbonamento per risollevare gli introiti
Non è tutto oro ciò che luccica e questo lo sa bene Daniel Ek, cofondatore e CEO di Spotify, l’azienda con sede in Svezia che offre il famoso software di servizi musicali. Ek, infatti, in occasione dell’analisi dei risultati del terzo trimestre 2020, avrebbe dichiarato che l’azienda starebbe valutando alcune ipotesi per aumentare gli introiti della società. Tra queste, quella maggiormente accreditata sarebbe quella di aumentare i prezzi degli abbonamenti in alcuni mercati, scelta che sarebbe dettata dai dati finanziari molto negativi di quest’ultimo trimestre.
Il CEO ha poi spiegato che questo rincaro sarebbe dettato dall’intenzione della società di “offrire contenuti di qualità agli abbonati“. Spotify, infatti, di recente ha investito massicciamente sull’offerta di contenuti, in particolare per quanto riguarda i podcast. In questo senso, gli investimenti hanno riguardato le collaborazioni in esclusiva con alcuni “creator” di fama e popolarità internazionali, come Joe Rogan e, addirittura, Michelle Obama.
Non è stato ancora rivelato a quanto ammonterebbe l’eventuale aumento degli abbonamenti, né quali piani riguarderebbe. È stato solo annunciato che i Paesi dove il rincaro è in fase di valutazione sono quelli più “maturi”, ovvero Stati in cui i clienti sarebbero già ampiamente fidelizzati. Platee, dunque, che potrebbero tollerare un cambio di condizioni economiche.
Non si tratta, però, di un’assoluta novità. Spotify, infatti, ha già condotto qualche test in questo senso. In Svezia e in Finlandia, per esempio, il costo del piano famiglia è stato già aumentato e, a quanto pare, gli utenti non hanno reagito negativamente. In questo mese di ottobre, l’azienda sta iniziando ad effettuare dei test anche in Australia, Belgio, Svizzera, Bolivia, Perù, Ecuador e Colombia. Non si sa ancora se e quando toccherà all’Italia.
Attualmente, Spotify ha 320 milioni di utenti attivi, di cui 144 milioni di paganti. Durante la conference call, Ek ha anche dichiarato che la priorità resta l’aumento del numero degli abbonati.
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