Coronavirus, Ricciardi: “Protocollo va riscritto. Calcio può continuare?’
Coronavirus e calcio, Ricciardi: ‘Protocollo va riscritto alla luce dI rivitalizzazione contagio. Bisogna chiedersi:il calcio può continuare?’
Coronavirus e calcio – Il campionato è in pausa per i fitti impegni delle Nazionali, e a tener banco durante l’ultima, turbolenta settimana è la disquisizione sul protocollo e sulla sua aderenza alla realtà che stiamo vivendo.
In merito a questo importante argomento, ha detto la sua ai microfoni di Radio Punto Nuovo, Walter Ricciardi, Consulente del Ministro della Salute:
“Io credo che vada rivisito il protocollo del calcio: ricordiamo che è stato approvato a maggio, con la circolazione del virus che all’epoca era limitata. Quello era stato un protocollo elaborato dalla FIGC ed approvato dal CTS che ha consentito di chiudere il campionato.
In questo momento il virus circola in modo talmente forte che non possiamo non pensare ad una modifica del protocollo.
La ASL di Napoli? Ha fatto bene a tutelare la salute pubblica, evitando che persone provenienti dalla Campania potessero portare il virus anche fuori. Da quello che letto, le Asl di Napoli hanno evitato il focolaio epidemico.
Il rischio di contagio è alto, nel calcio ancora di più.
Le Asl interverranno ogni volta che ci sarà un positivo disponendo che un soggetto potenzialmente infetto deve andare in quarantena fiduciaria, seguendo anche la norma nazionale.
Chi viola le disposizioni delle Asl ed anche di legge incorre in sanzioni civili e penali.
Con l’attuale protocollo, il campionato può non finire, visto che le Asl saranno costantemente chiamate ad intervenire.
Il calcio deve chiedersi se può continuare: a queste condizioni, se non risolviamo definitivamente l’emergenza sanitaria, il calcio non può continuare.
E’ vero che il calcio è un settore produttivo importante ma dobbiamo privilegiare le industrie e le scuole.
Il calcio è a rischio come tutte le attività che facilitano la circolazione del virus“.
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