Sport, la risposta all’impossibile
Milioni di patologie stanno colpendo i nascituri e i giovani precludendoli ad una vita affatto semplice. Ma questo è un discorso ormai passato, oggi tutto è possibile grazie allo sport paralimpico
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Già dal 1939 fu introdotto il primo sport, tiro con l’arco, per aiutare le persone affette da lesioni spinali. Oggi, con le nuove tecnologie, è nato il CIP, Comitato Italiano Paralimpico, racchiudente federazioni specializzate in uno sport come wheelchair hockey, danza, baseball, calcio balilla e tanti altri.
In Campania, precisamente in un paesino, Poggiomarino, esiste la “Gabry dance“, l’unica scuola che ha abbracciato il progetto e iscrittasi alla FIDS (Federazione Italiana Danze Sportive) del CIP.
Scuola che unisce i normodotati con i diversamente abili, permettendo anche a loro di ballare in qualsiasi disciplina e con qualsiasi mezzo pagato (purtroppo) a spese proprie.
Il fondatore, Gabriele Cretoso, alla domanda perché ha fondato questa scuola, risponde: “Non c’è un motivo ben preciso. Io, all’inizio, mi allenavo e mi preparavo atleticamente per le gare. Poi le mie sorelle ed amiche volevano ballare e da lì ho iniziato ad insegnare. Divenuto tecnico federale della FIDS di danze latine, standard e danza Paralimpica, iniziai ad approcciarmi anche con i diversamente abili. La mia prima allieva fu una ragazza affetta da distonia(difficoltà motoria dovuta ad atteggiamenti posturali involontari). Col tempo il gruppo si è ampliato fino ad immergersi nelle competizioni agonistiche”.
Speranza che cerca di infondere e che lo raffigura come un angelo mandato da Dio per diffondere la novizia del “L’IMPOSSIBILE DIVENTA POSSIBILE”.
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