Patrigno massacra bambino: “è stato un raptus”
Il patrigno del piccolo Giuseppe è stato convocato dai giudici . L’uomo ha dichiarato: “è stato un raptus, non volevo uccidere“
Il patrigno del piccolo Giuseppe, massacrato di botte il 27 gennaio 2019 a Cardito, è stato ascoltato dai giudici.
Come riportato da Il Fatto Vesuviano, l’uomo ha dichiarato:
“Mi sono messo nel letto per rilassarmi un po’… verso le 8 e qualcosa, sentii che (i bambini, ndr) saltavano sul letto … mi è venuto un raptus di follia, mi si è spento il cervello, e li picchiai… ma non ho mai voluto ammazzarli”
L’episodio risale a circa un anno fa, quando il compagno di Valentina Casa oggi 30 anni –Tony Essobti Badre, 25 anni- massacrò di botte, uccidendolo, il piccolo Giuseppe di 6 anni.
L’uomo, incalzato dalle domande del pm Fabio Sozio, ha dichiarato:
“Fu un raptus di 5 minuti… mi è venuto in cameretta dopo aver visto la struttura del letto rotta… è come se in quel momento mi si fosse spento il cervello…“.
L’uomo è accusato di omicidio volontario, di tentato omicidio nei confronti della sorellina di Giuseppe e maltrattamenti nei confronti di Giuseppe e delle due sorelline, sia la maggiore che la minore.
La dichiarazione resta piena di contraddizioni e di vuoti da colmare.
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