Dirigente Atalanta a napoletano: “Terrone del c…!”, FIGC apre inchiesta – I commenti dei bergamaschi
La FIGC apre un’inchiesta in seguito all’episodio di discriminazione territoriale che ha coinvolto Gasperini e il manager atalantino Mirco Moioli. Gasperini: “Non è un problema mio”. Mioli: “Ha provocato!”. I tifosi atalantini non la prendono bene: “napoletano vende calzini in stazione”
Non si è aperta sotto la migliore delle luci la serata di calcio di ieri. In vista dello scontro al vertice tra Juventus e Atalanta, durante la partenza della squadra nerazzurra in direzione Torino, un tifoso napoletano si è avvicinato a mister Gasperini per una foto. Dopo lo scatto, come nel più classico degli sfottò in ambito calcistico, il tifoso ha rivolto all’allenatore un semplice “Forza Napoli!“. Nonostante si trattasse di una frase inoffensiva, il tecnico non l’ha presa bene e si è allontanato rivolgendo all’uomo frasi offensive, da cui sembra spuntare chiaramente l’espressione: “pedala, c…!“. Il peggio, però, arriva con il manager Mirco Moioli che, rivolgendosi all’uomo, si lascia andare alla più classica delle discriminazioni di stampo territoriale: “terrone del c…!“. La FIGC ha aperto un’inchiesta sull’accaduto.
La Procura federale della FIGC, guidata da Giuseppe Chinè, infatti, ha aperto un fascicolo nei confronti di Moioli e dell’Atalanta per responsabilità oggettiva. Al manager viene contesta la violazione degli articoli 4 e 28 (aventi ad oggetto comportamenti discriminatori) del Codice di giustizia sportiva.
Inchiesta FIGC per comportamenti discriminatori. Gasperini: “Non è un problema mio né dell’Atalanta. Poi vedrete chi è…”
Da par suo, Gian Piero Gasperini, nel commentare la vicenda dopo il pareggio per 2-2 all’Allianz Stadium, ha cercato di defilare se stesso e l’Atalanta dalla bufera. “Il diverbio col tifoso del Napoli? Io non sono coinvolto – dice ai microfoni di DAZN –, abbiamo invitato la persona a Zingonia, vedrete quando viene fuori chi è. Inchiesta? Non mi sento coinvolto, non è nella mia storia e nella mia vita. Ho amici dappertutto, non è un problema mio e neanche dell’Atalanta“.
Moioli: “siamo stati provocati con accuse gravi ed infamanti”
Nonostante dal video, di qualità abbastanza nitida in termini di audio, non emergesse altro che un “forza Napoli!”, il manager coinvolto in prima persona nell’accusa di discriminazione tenta di difendersi dichiarando di aver subito accuse “gravi e infamanti”. L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport riporta, così, le sue parole: “Mi scuso per l’espressione usata contro questo pseudo tifoso, non sono stato in grado di mantenere la calma di fronte ad accuse gravi e infamanti. Evidentemente, questo signore, aveva preparato la provocazione. Non mi sto giustificando. Sono consapevole di aver sbagliato, anche nei confronti dell’Atalanta“.
Commenti degli atalantini su Facebook: “stava vendendo i calzini in stazione”
Non si sono fatte attendere nemmeno le risposte social. E se una parte di tifosi bergamaschi si dice amareggiata per le parole di Moioli, un’altra buona fetta prende le difese del proprio manager. “Il NAPLES vende calzini in stazione!“, è un commento di un tifoso a cui fa seguire una serie di emoji indicanti il dito medio, altri invece spaziando da “ha ragione il dirigente” a “Bergamo capitale“. Qualcun altro scrive che a parti invertite sarebbe finita in modo peggiore: “Io penso che se vado alla stazione di Napoli a dire qualcosa di provocatorio… mi spaccano il naso se mi va bene…“, mentre altri, invece, vertono sul più classico dei complottismi calcistici: “Qualche escamotage devono trovarlo x fermarci….schifosi“.
LEGGI ANCHE: TERRONE DEL C…ZO: LE SCUSE DELL’ATALANTA AL TIFOSO DEL NAPOLI
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