Nuovi casi di peste in Mongolia, i contagiati hanno mangiato carne di marmotta

Due nuovi casi di peste in Mongolia, ricordano la “peste nera”. I contagiati hanno mangiato carne di marmotta. Disposta quarantena nella zona

Il 2020 sarà ricordato come l’anno delle epidemie. Dopo quella di Coronavirus ancora attiva e che continua a mietere vittime in tutto il mondo, ritorna la peste nera, o almeno un’epidemia che la ricorda. Due nuovi casi di peste in Mongolia sono stati registrati negli scorsi giorni: si tratta di un ventisettenne e di una giovane donna dall’età non ancora specificata. Lo riportano Leggo e il Moscow Times.

La regione in cui si sono verificati questi casi è quella del Khovd (impressionante la somiglianza con il nome “CoVID”) e all’origine della malattia dovrebbero esserci le marmotte. I due giovani avrebbero, infatti, consumato della carne di marmotta qualche giorno prima di aver accusato i primi sintomi.

E in effetti, sembra proprio che si tratti di un’epidemia di peste in Mongolia. Il Centro nazionale della Mongolia per la malattia zoonotica (Nczd) ha infatti confermato l’esistenza della cosiddetta “peste delle marmotte”. Per tale motivo, sono iniziati i test sulle persone entrate in contatto con i contagiati. Attualmente, sono stati prelevati 146 campioni di persone che hanno avuto un contatto diretto con le due persone infette. Altri 504 individui avrebbero avuto, invece, un secondo contatto.

Le autorità hanno disposto la quarantena sul capoluogo di provincia e su uno dei distretti della regione. Nuove zone rosse nel mondo, e questa volta non per il Coronavirus. Vi terremo aggiornati sullo sviluppo dell’epidemia di peste in Mongolia.

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