30 Settembre 2015

Il cortometraggio è protagonista al Napoli Film Festival

cortometraggio

Con SchermoNapoli, il Film Festival rende protagonista anche il cortometraggio. Grande successo per la prima giornata al Metropolitan per i registi Gallone, Martusciello, Pacifico, Poce, Moriello, Accennato e Spada

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Il Napoli Film Festival non è solo Europa/Mediterrano, infatti gli appassionati hanno anche la possibilità di farsi deliziare da alcuni corti. Quelli di oggi andati in scena al Metropolitan e che parteciperanno alla premiazione di Schermo Napoli Corti.

In ordine di proiezione troviamo L’amore è un segno di Rosario Gallone (critico cinematografico e insegnante di regia alla scuola Pigrecoemme di Napoli) che torna a scrivere e dirigere un cortometraggio tutto suto dopo la web serie Satanism for dummies. Quello proiettato oggi è un corto molto moderno, girato benissimo, ricchissimo di citazioni e altrettanti omaggi, pricipalmente a Was Anderson per il quale regista  manifesta un’immensa passione. Ottimamente recitato, sincero e gradevole. L’amore è un segno colpirà per la sua straordinaria natura cinematografica, caratteristica che nel cortometraggio si è del tutto persa.

Il secondo film che è stato possibile vedere è Il Ballo di Marte di Salvatore Martusciello il quale ha utilizzato pochi ingredienti per montarlo: un bosco, un ragazzo che si perde, un incontro e un ballo. Realizzato come lavoro di fine anno dagli allievi dei corsi di cinema ASCI con mezzi messi a disposizione dalla scuola. Sono sette minuti di racconto: un ragazzo si perde in un bosco per poi imbatterso in una torre. Ed è proprio qui che incontra una misteriosa donna, il quale lo ammalia per poi coinvolgerlo in una svolta del suo destino. Il ballo è sia il centro che l’apice emotivo del racconto. La scel, difficile, è stata di raccontare tutto in pochi minuti riducendo all’essenziale le spiegazioni e a puntare tutto sull’incontro e sulla magia di pochi attimi istanti. Martusciello, tra l’altro, è riuscito nel suo intento: raccontare nulla di più di ciò che si vede sullo schermo.
Terzo cortometraggio di giornata è Ricordami per Sempre di Massimiliano Pacifico. La storia narra di una donna (Maria), anziana e sola che da quando ha perso suo marito ha smarrito anche la voglia di vivere. Barricata in casa (la sua fortezza) costruita con oggetti che ricordano i suoi giorni felice. Maria non trova nessuna via d’uscita. Ma la svolta arriva un giorno quando, con l’ennesima bolletta che non riesce a pagara, bussa alla sua porta una grossa opportunità. Maria si trova costretta a dire addio ai suoi ricordi e decide, quindi, di vendere i propri beni ma ciò la fa imbattere in qualcosa di inaspettato e le ricorderà che la speranza è una risorsa potente, capace di riportarti alla vita. Il regista riesce a trasmettere, in pochi minuti, una vastita di emozione che lascia esterrefatto lo spettatore.
Il quarto cortometraggio, in realtà un videoclip d’animazione per la canzone Mr J di Luben: “I sogni si conservano in un cassetto ma la valigia può contenere quelli più grandi”. Di questi tempi in cui è difficile sognare, alle volte è un lusso Luca Poce, Andrea Moriello e Andrea Accennato lanciano un bel grido di speranza allo spettatore che, se non distratto, non farà fatica a coglierne in pieno il senso artistico della clip.
In chiusura il cortometraggio “La macchina americana”, scritto e diretto da Alessandro Spada e realizzato fra Napoli e la sua provincia (Mariglianella, Marigliano e Brusciano). Il film ha avuto una duplice e positiva anteprima fra le finaliste nei concorsi del “Social World Film Festival” di Vico Equense e del “Procida Film Festival”. Quindi Spada si candida di prepotenza al successo finale. Il sociologo Antonio Castaldo, in qualità attore è stato chiamato sul set ha svelato il «personale arcano di un duplice gratificante incontro con il regista milanese Alessandro Spada: artisticamente con i provini, l’inserimento nel casting e la formativa esperienza su un set cinematografico di qualità; umanamente per la scoperta di comuni radici biografiche in Mariglianella, sereno luogo di giochi ed esplorazioni infantili e adolescenziali».
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