9 Aprile 2020

Coronavirus, l’arcivescovo Sepe incoraggia i suoi fedeli

Fonte foto: Wikipedia

Coronavirus

Coronavirus, dopo aver celebrato la messa a porte chiuse l’arcivescovo Sepe commenta la terribile situazione di questi giorni

Mentre il Coronavirus continua a diffondersi nel mondo, l’arcivescovo di Napoli Sepe ha deciso di celebrare la messa del Giovedì Santo a porte chiuse.

A darne notizia è il quotidiano partenopeo il Mattino.

La solidarietà di Sepe nei confronti dei preti e dei fedeli

Crescenzio Sepe ha approfittato della messa per poter rivolgere il suo incoraggiamento ai fedeli e agli ecclesiastici in un momento drammatico.

Per prima cosa ha ricordato il suo ruolo, assieme ai sacerdoti, di essere chiamati per vocazione a diventare “pane per le nostre comunità, a chinarci sulle loro ferite, a spenderci completamente per esse”.

In seguito ha menzionato la missione di Gesù che aveva portato il peccato dell’uomo sulle sue spalle fino alla sua morte agonizzante sulla croce.

Dopo ha ricordato l’impegno quotidiano dei monaci e sacerdoti nell’assistere i bisognosi in questi momenti drammatici affermando di essere fiero di tali persone con le seguenti parole:

“Sappiamo per fede che questa strada della completa donazione è l’unica che porta alla vita nella sua pienezza. Lo fu per il nostro Maestro, lo sarà per noi. Sono certo che questo è stato da sempre anche il vostro stile di vita. Penso in questo momento al vostro impegno quotidiano, instancabile e disinteressato. Sono fiero e orgoglioso di voi!”.

Il cardinale Sepe parla dell’emergenza Coronavirus

Successivamente, il cardinale ha parlato dell’emergenza Coronavirus, delle immagini di “ospedali sovraffollati, strutture precarie accogliere malati” e file di bare sui camion militari, quindi del virus che avrebbe “sconvolto improvvisamente le nostre vite“.

Infine, il vescovo di Napoli, ha commentato con gioia l’iniziativa di coloro che hanno deciso di combattere il virus con forza.

«Eppure, in questo fosco quadro d’insieme, non mancano uomini e donne che si sono interamente votati a soccorrere vite umane, ad alleviare pene e disagi, a sostenere la comunità umana nelle sue necessità. Medici, infermieri, ausiliari stanno dando il meglio di loro stessi: senza vantarsi, senza risparmiarsi. Un’onda di generosità e di altruismo veramente edificante»

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