Coronavirus: iniezioni di bile di orso. La proposta della Cina
In un documento risalente al 3 marzo scorso, la National Health Commission della Cina ha autorizzato le iniezioni di bile d’orso per combattere il coronavirus…
Mentre il mondo intero fronteggia l’emergenza coronavirus con ogni mezzo a sua disposizione, giunge notizia di un protocollo firmato in Cina ad inizio mese, con il quale il governo avrebbe autorizzato le iniezioni di “Tan Re Qing” (bile di orso) per curare i pazienti più gravi.
La medicina tradizionale cinese non è però nuova all’utilizzo della bile, già testata come metodo efficace per proteggere il fegato. E non solo. Sono infatti note le sue funzioni anti-infiammatorie e i suoi molteplici nutrienti, che lo rendono un “ingredienti” assai utilizzato nella produzione di creme per il corpo, shampoo e altro.
A rendere utile la bile d’orso nella guerra contro il covid-19, è la presenza di un principio attivo noto come acido ursodeossicolico (UDCA), alla cui ingestione si attribuiscono riduzione della febbre e delle infiammazioni, effetto protettivo sul fegato, miglioramenti della vista ed eliminazione dei calcoli biliari. Una serie di proprietà interessantissime, spesso sottovalutate dalla medicina internazionale e da quella nostrana, che potrebbero aprire nuovi scenari interessanti nella lotta alla pandemia.
FONTE DELLA NOTIZIA: Il sito web di Greenme.it
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