Quando Alessandro Magno combattè i Romani alle pendici del Vesuvio
Alessandro Magno affrontò i Romani alle pendici del Vesuvio, il vulcano campano come campo di battaglia di un romanzo ucronico
Alessandro Magno e l’Aquila romana è un romanzo ucronico dello scrittore e docente spagnolo Javier Negrete, ambientato sulle pendici del Vesuvio.
Per genere ucronico si intende quelle opere letterarie, cinematografiche, fumettistiche e videoludiche dove si esplorano mondi alternativi dove gli avvenimenti storici hanno seguito altri corsi.
Per fare un esempio, in Bastardi senza Gloria di Tarantino si immagina che dei soldati ebraico-americani abbiano tentato di uccidere Hitler.
Stavolta, lo scrittore spagnolo immagina la seguente situazione ispirandosi aa un libro dell’opera Ab Urbe Condita di Tito Livio, “….e se Alessandro Magno avesse combattuto contro i Romani ?”
Da tale interrogativo partono le vicende del romanzo.
Siamo nel 323 a.C. a Babilonia, un misterioso medico mandato dall’Oracolo di Delfi riesce a salvare il sovrano macedone dalla sua malattia.
Così Alessandro Magno riesce a rafforzare il suo impero che dalla Macedonia si estende al fiume Indo, ma ecco che qualcosa lo muove verso Occidente.
Nelle pianure dell’Italia centro-meridionale è nato un nuovo stato, si tratta della Repubblica Romana; che interessa sempre più Alessandro.
Inseguito il Macedone approda in Sicilia aiutato dalla potente città-stato di Siracusa, sottomette l’isola e comincia la sua risalita verso la Campania.
L’obbiettivo del generale macedone è la conquista di Neapolis.
Purtroppo deve vedersela con i Romani e il loro comandante, Gaio Giulio Cesare, antenato del celebre dittatore e autore del De Bello Gallico.
Infatti sarà proprio la pianura circostante al Vesuvio dove i macedoni e i romani si scontreranno in un battaglia epica e immaginaria.
Il romanzo è arrivato nelle librerie italiane il 23 aprile dello scorso anno edito da Newton Compton.
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