24 Luglio 2017

Versace e Napoli, binomio vincente tra la moda e l’arte

versace

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Un maison … Versace, una città… Napoli. Dopo il maxi evento di Dolce & Gabbana, le campagne pubblicitarie di Givenchy e Louboutin, anche la casa della MedusaVersace, sceglie il capoluogo partenopeo.

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A venti anni precisi dalla scomparsa di Gianni Versace (15 luglio 1997) il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ha deciso di ospitare  “Dialoghi/Dissing – Gianni Versace Magna Grecia Tribute”, mostra ed eventi a cura di Sabina Albano (opening  13 luglio, ore 19; apertura al pubblico dal 14 luglio al 20 settembre).

Attraverso la collezione privata di abiti e oggetti raccolti negli anni da Antonio Caravano, si investigheranno i forti legami del grande stilista con la Magna Grecia. L’imprenditore ha ammirato i reperti antichi che sono stati alla base dell’input creativo dei fratelli designer, basti pensare alla figura mitologia della Medusa, ora riconosciuta non solo per il suo glorioso passato, ma anche per essere diventato il logo riconoscibile e riconosciuto della nota casa di moda.
La sala del Cielo Stellato e il giardino adiacente ospiteranno una serie di abiti, oggetti, video che parlano di questo genio della Moda Italiana e opere di altri artisti, ma tutte sotto il segno di Gianni Versace; in mostra  nel giardino tre sculture di Marcos Marin, opere di Manuela Brambatti, Bruno Gianesi, Marco Abbamondi e Ilian Rachov e l’abito olfattivò creato dall’azienda partenopea Mansfield.

“Ho in mente questo progetto davvero da molto tempo”, racconta Sabina Albano, ideatrice e curatrice della mostra, con la collaborazione scientifica di Maria Morisco. “Mi ha ispirato la convinzione che le parole della moda possano leggere la storia. Il linguaggio della moda è per me un linguaggio storico, un codice che può decifrare tutto. Parlare di Gianni Versace e della Magna Grecia significa andare alle radici della nostra cultura. In fondo, sono un’archeologa con la passione della moda. Un abito degli anni ’90 non è altro che un reperto, figlio di iconografie artistiche, anch’esso un pezzo di storia: la nostra”.

Paolo Gulierini, direttore del museo, rispetto alla possibilità di un evento che unisca arte e moda, ha esclamato:

“Le creazioni di Versace sono spesso influenzate dall’antico, dal mondo greco e, talvolta, da quello pompeiano. Con questo exhibit, desideriamo affiancare questi due universi, apparentemente lontani, con abiti messi accanto all’opera a cui sono ispirati’. Il museo come fucina di atelier e passerelle? Perché no? Più volte si è ponderato di trasformare l’area esterna all’ingresso del Mann, attuale parcheggio per lavoratori della Soprintendenza, in un palco sulla città, catalizzatore di eventi e rassegne.” E ancora, ha aggiunto: ‘Ci saranno sfilate e grandi spettacoli… All’evento, parteciperà la stessa Fondazione Versace con collezioni e vestiti di alta moda.

Insomma Napoli, dotata di un glamour unico e naturale, pare che continui a incantare la Moda, della serie ‘vedi Napoli e poi… ritorni’.

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