24 Febbraio 2017

Terra dei fuochi, a Saviano ancora un morto di tumore

Saviano

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La città di Saviano si stringe attorno alla famiglia del piccolo Mario, ucciso da un male che non lascia scampo. Il bimbo, dieci anni, è l’ennesima vittima del Triangolo della Morte, tra Nola, Acerra e Marigliano. La redazione di zon.it è al fianco della famiglia, mentre tutti in città si chiedono: Perché?

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Aveva solo dieci anni il piccolo Mario. Aveva una vita intera davanti.

Ma un tumore lo ha portato via dalla sua famiglia, vinto nel corpo ma non nell’anima da un male che non lascia scampo.

Oggi la città di Saviano, due chilometri da Nola, si risveglia frastornata.

Il sindaco della città, Carmine Sommese, ha sospeso i festeggiamenti per il Carnevale, perché di festeggiare la città non ne ha più voglia.

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Saviano, l’area cittadina

Mario, infatti, è solo l’ennesima vittima di quel male incurabile che si chiama cancro, la malattia che affligge tanti comuni della provincia di Napoli.

Saviano, insieme a Nola, Marigliano, Acerra e a tanti comuni limitrofi, è parte del cosiddetto triangolo della morte. Tonnellate di rifiuti chimici e industriali sono stati sepolti dalla mafia nei territori circostanti, alla fine degli anni ’80.

Erano i terreni di contadini collusi o oggetto di minacce, e oggi sono un’arma che uccide.

Saviano si stringe attorno alla famiglia di Mario, e così tutta la redazione di zon.it.

Di fronte ad una morte innocente, la voglia di commentare è senz’altro poca. Ma una tragedia del genere non può fermarci dal chiederci “Perché?“. Perché a pagare devono essere i bimbi? Perché una terra di gente fondamentalmente onesta e laboriosa deve subire una simile angheria da parte di prepotenti senza scrupoli?

La risposta soffia nel vento, come diceva Bob Dylan in un suo celebre brano, almeno in Campania.

Ma è ora di risvegliarsi, di rispondere!

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