25 Marzo 2016

Ostello della Gioventù di Mergellina a rischio

ostello della gioventù - Napoli today

“Salviamo l’Ostello della Gioventù di Mergellina” è lo slogan lanciato in difesa della struttura che da qualche anno versa in condizioni deprecabili

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L’Ostello della Gioventù di Mergellina sito in Via Salita della Grotta 23 a Napoli, composta da 220 posti letto e gestita dall’Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù, è uno dei pochi tra i poli turistici ad offrire un’adeguata accoglienza anche a gruppi di numerosi visitatori, mantenendo i costi moderati.

Eppure, nonostante la preziosità della struttura, da qualche anno versa in condizioni di evidente disagio.

Attualmente l’edificio è di proprietà della Regione Campania e rappresenta un polo economico irrinunciabile per il territorio poiché al suo interno confluiscono gran parte dei flussi turistici della città di Napoli.

L’Ostello della Gioventù non è però solo meta turistica: negli ultimi due anni, infatti, si è registrato presso l’edificio un numero di presenze sempre più elevato sia di giovani provenienti da tutta l’Europa che di famiglie con scarse capacità economiche provenienti dal territorio campano.

I gravissimi problemi gestionali derivanti da pesanti limiti dell’Associazione nazionale, preannunciano però l’imminente chiusura dell’Ostello.

A dichiararlo è l’Assessore alle attività Produttive Enrico Panini il quale ha commentato: “Se continua questo modello centralizzato, l’Ostello della Gioventù di Napoli chiuderà. La città non può rinunciare, per nessuna ragione, né all’Ostello, né ad offrire accoglienza a prezzi vantaggiosi ai giovani, né alla professionalità dei suoi lavoratori”.

Secondo l’Assessore il problema principale della struttura è l’incompatibilità tra un piano gestionale elaborato a livello nazionale e le singole esigenze locali.

“I dipendenti hanno diversi mesi arretrati di stipendioha continuato Paniniil conto corrente è pignorato ed i canoni di locazione non sono pagati da tempo. La sede napoletana lavora e tanto, ma le risorse – anziché essere introiettate da chi è produttivo – sono centralizzate presso la sede nazionale. Delle due l’una: o AIG interviene immediatamente e provvede al rilancio della struttura, oppure rinunci a gestirla e l’affidi ai lavoratori.”

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