1 Marzo 2016

Napoli- Fiorentina: spettacolo e pari inutile

napoli - fiorentina

Napoli e Fiorentina, Sarri e Sousa: i due esteti del calcio italiano. Un pari spettacolo che non accontenta nessuno. La Juve ora è a – 3. Aggancio alla roma per il terzo posto.

[ads1] napoli Napoli e Fiorentina, le squadre che giocano il più bel calcio in Italia, la più alta espressione estetica sui campi di serie A. La partita di ieri sera, come la sfida al San Paolo, ha fatto ritornare i ricordi alle grandi sfide scudetto del passato. Chi è il più forte non si sa con certezza. La Fiorentina del portoghese Paulo Sousa, chiuso per il freddo nel suo giaccone alla moda o il Napoli del’accanito fumatore Maurizio Sarri sempre in tuta per incitare i suoi a suon di umiltà e “cazzimma“. L’abito non fa il monaco ed è difficile dire chi la spunti per lo scudetto del calcio migliore. L’unica verità, l’unica cosa certa, soprattutto nella mente dei protagonisti, è che entrambi gli allenatori, ieri sera, avrebbero rinunciato alla bella partita, al bel calcio, all’estetica, spesso fine a se stessa, per trovare ciò che nel pallone conta davvero, ovvero la vittoria, i tre punti che avrebbero dato altra linfa alle speranze di ambedue le squadre. Esseri belli ma ciò che è importante è la sostanza e il fischio finale ha decretato un pareggio che non serviva a nessuno, che ha fatto contenta soprattutto la Juventus e, in parte, la Roma. Ovviamente, nessuna delle due squadre esce ridimensionata dall’incontro ma ora il Napoli deve inseguire la capolista a -3 punti, mentre la Fiorentina è a 53 punti, pari con la Roma che ha cambiato marcia già da un po’. Gli alibi di questo pareggio si riflettono sulle tossine dovute alle sfide di Europa League; Napoli e Fiorentina erano reudci da due pesanti eliminazioni che hanno minato qualche certezza e le hanno costrette a concentrarsi solamente sull’obiettivo campionato.

Il Napoli non vince dal ventidue giorni, ben 5 partite: l’ultimo successo fu sul Carpi per 1-0 seguito da tre pareggi e due sconfitte tra Serie A e coppa. La Fiorentina, invece, ha messo insieme 15 punti nel girone di ritorno: la Roma è già a 19, il Milan ne ha collezionati 17.

E i tifosi? Loro seguono sempre con passione ma un bel gioco, certamente, non basta a rinnovare i sorrisi e le napolisperanze scudetto o Champions. Non basta più raccontare della bravura calcistica di Borja Valero o dell’essenzialità in mezzo al campo di Jorginho, di un paio di giocate brasileire di Insigne o del ritrovato istinto killer di Higuain o, ancora del talento sbocciato di Bernardeschi. I tifosi vogliono di più, i tifosi vogliono esultare.

La partita. Si parte subito forte e già dai primi minuti il match offre spettacolo e botta e risposta continui. Se nel girone d’andata il primo tempo si era chiuso a reti inviolate e senza alcun tiro in porta, ieri la storia è andata diversamente. In sei minuti le due squadre hanno già colpito. Ci pensa la Fiorentina ad aprire le danze con Marcos Alonso che insacca di testa alle spalle di un Reina incolpevole: gol di testa da calcio d’angolo del solito Borja Valero. Ma se Marcos Alonso dà, Marcos Alonso toglie ed infatti è suo l’errore sul pareggio del Napoli. Passa un minuto. E’ appena finita l’esultanza della viola che la partita riprende. Palla al centro, il Napoli lancia lungo in avanti alla ricerca di un attaccante. Trova napolil’uscita indecisa del terzino che non legge l’uscita di Tatarusanu e serve involontariamente Higuain. Con il portiere fuori posizione, per l’argentino è fin troppo semplice e banale mettere a segno il gol  numero 25 in campionato. Tutto in 67 secondi e tutto da rifare per la Fiorentina. Il canovaccio della partita resta però lo stesso: il pallino dei gioco è della squadra di Paulo Sousa, che sceglie Mati Fernandez per affiancare Borja Valero.

La mossa del portoghese sembra funzionare e il Napoli continua a soffrire sulla metà campo. I reparti sono troppo allungati e Jorginho, in avvio, non riesce a costruire con la consueta precisione, a discapito dei due centrocampisti viola che, invece, scandiscono la marcia, sviluppando la maggior parte della azioni sulla corsia destra, dove è appostato il velocista Tello, ex blaugrana. A sprazzi ci prova anche il Napoli ad imbastire un’azione ma l’opposizione tattica della Fiorentina, impedisce di avviare una manovra discreta. Di questo passo è facile un errore da parte dei partenopei ed infatti l’errore arriva. Koulibaly calcia maldestramente addosso a Mati Fernandez, il rimpallo napolifavorisce Kalinic che si invola verso la porta avversaria e calcia a colpo sicuro, colpendo però la traversaAllan è impreciso, Insigne non scatena mai i suoi cavalli e Callejon viene tenuto basso da Marcos Alonso.

Si va negli spogliatoi con un pareggio. Il campo dice 1-1 e, questo risultato, sembra aver il sapore del successo per la squadra di Sarri, che probabilmente non si aspettava di incorrere in così tante difficoltà. Ma il Napoli ribalta tutto e già nel primo quarto d’ora della ripresa i tifosi di Firenze sono obbligati a ringraziare San Tatarusanu: il portiere risulta decisivo in un doppio intervento sul destro di Callejon, e il tap in di Higuain, a botta sicura. Il baricentro degli azzurri è più alto, Jorginho cresce e la Fiorentina indietreggia. Non basta un pericoloso destro a giro di Mati a scaricare la pressione perché le gambe viola non girano più a mille. Le fatiche europee si fanno sentire. Quando cala anche il Napoli e arrivano i cambi repentini da ambo le parti: le forze fresche di Mertens e Bernardeschi fanno saltare gli schemi ma con più spazi  le emozioni sono raddoppiate. Higuain gonfia la rete di nuovo e  Tatarusanu raccoglie il pallone dal sacco, ma c’è il  fuorigioco, ricordato ancora dal Pipita anche quando esce dal campo innervosendosi.  Poi l’estremo difensore rumeno si esalta in pieno recupero su Insigne lanciato da Gabbiadini. Il tiro non è un gran che ma impensierisce comunque. Finisce il match dopo 3 minuti di recupero. E’ la fine delle ostilità.

Juventus e Roma applaudono spettacolo e ringraziano per il risultato: rimangono al comando della classifica sempre i bianconeri, agganciati al terzo posto invece  i giallorossi.

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