26 Aprile 2017

Manifestazioni al Monaldi di Napoli a partire da domani

manifestazioni ospedale monaldi

Le manifestazioni al Monaldi di Napoli inizieranno domani alle ore 9. A protestare sarà il comitato genitori dei bambini trapiantati

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Le manifestazioni in questione sono state programmate domani 27 Aprile per le ore 9. Queste si effettueranno dinanzi l’ospedale Monaldi e coinvolgeranno le persone aderenti al Comitato genitori dei bambini trapiantati. È da molto tempo ormai che Dafne Palmieri, portavoce del comitato, sta portando avanti una battaglia per la riapertura del centro Trapianti chiuso tempo fa.

A condurre la battaglia non solo i genitori dei bambini trapiantati, ma anche i medici che precedentemente lavoravano nella struttura. Secondo quanto riportato dal giornale Ansa, Palmieri ha giustificando tale vicenda affermando che le manifestazioni andranno avanti “finchè il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, non verrà a darci sicurezze, o il professor Raffaele Calabrò ci verrà a dire perché non risponde ai nostri appelli”.

“Il direttore generale della A.O.R.N. dei Colli Giuseppe Longo – continua a spiegare Dafne Palmieri – ci aveva assicurato procedure e delibere organizzative. Il direttore del Centro Nazionale trapianti Alessandro Nanni Costa ci ha svelato problemi organizzativi ed etici gravissimi, il Direttore Antonio Postiglione aveva assicurato un tavolo tecnico e si era posto a garante del processo”.

Come riportato da ANSA, il comitato sostiene:

“Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca si è dileguato, il Professore Raffaele Calabrò, senatore della Repubblica, esimio cardiologo della struttura che ci ospita, ma soprattutto consigliere tecnico per la sanità all’epoca di questa riorganizzazione della rete trapiantologica in Campania non risponde ai nostri appelli”. Sono due anni che mandiamo richieste, documenti, richiediamo sedute in maniera equilibrata, cercando il dialogo costruttivo per risolvere la situazione. E convivendo col terrore che i nostri figli possano essere gli ‘esiti’ di prove e tentativi o di partecipare a a funerali di altri ragazzi”.

Continua il comitato, indignandosi:

“Come vi permettete? Mentre loro si palleggiano responsabilità, ruotano tra un ruolo e un altro rimanendo sempre gli stessi decisori, i nostri figli non sono messi in sicurezza. Ancora nessuna procedura, nessun protocollo, nessun responsabile. Hanno solo distrutto ciò che funzionava. Ora basta!”

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