31 Gennaio 2017

La classifica del capodanno cinese a Napoli

Le 5 cose migliori del capodanno cinese a Napoli

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Un grande evento nella mattinata di domenica 29 gennaio, alla rotonda Diaz, nel quale si è festeggiato l’ingresso del gallo nel calendario cinese. Premettiamo che conosco poco della cultura cinese, ma sono un grande fan dei Samurai. Ah no, quelli sono giapponesi… Comunque fin da piccolo ho sempre guardato i cartoni animati cinesi.

No, anche quelli giapponesi… Va beh però, nel 2008, mi sono seguito tutte le olimpiadi di Pechino! Comunque, i festeggiamenti del capodanno si sono tenuti dalle ore 12 sul lungomare di Napoli, dove si sono esibiti acrobati, maestri kung fu, bambini, ballerini e sindaci di Napoli. Ma andiamo ad elencare le 5 cose mi gliori che abbiamo visto, seguendo questo evento.

  1. Maestri kung fu. Inizialmente tutti credevano essere operatori dell’Anas, per via della divisa arancione, si sono edibiti in esercizi ed acrobazie mozzafiato. Già qualcuno del pubblico si complimentava con la preparazione fisica ed atletica degli operatori Anas, visto che l’annuncio era stato fatto in cinese e pochi tra i presenti avevano capito. Poi la ragazza al microfono ci ha spiegato chi erano in realtà, e la gente è rimasta un pò delusa perchè tra i maestri Kung fu, non c’era Kung fu Panda.
  2. Il drago d’oro, fatto “volare” da un ragazzo in maniera magistrale. L’annunciatrice, ha poi confidato ai presenti che chi guarda il drago d’oro il primo giorno, avrà poi fortuna per tutto l’anno. Sarà, ma io poi ho perso il treno…
  3. Associazione culturale/coop sociale. E’ stata presentata una associazione culturale, della quale ci è stranamente sfuggito il nome in cinese, che da anni si impegna nella promozione di iniziative, e per l’integrazione della comunità cinese nel nostro paese. Tutte cose bellissime e, senz’altro, fatte benissimo. Purtroppo poi ci hanno fatto vedere l’unica cosa che non sapevano fare: una coreografia su una canzone cinese/inglese, ma insomma non tutte le ciambelle…
  4. Il rappresentante della comunità cinese in Italia. Colui che, leggendo il discorso e ringraziando il sindaco, lo ha chiamato in tutti i modi possibili, tranne che col suo vero nome: De Magistra, De magistre, De Magisterum, De Maciste, eccetera… Il sindaco, al suo fianco, non si è fermato a correggerlo, probabilmente per paura di non fare in tempo a presiedere ad un altro importante evento, la partita del Napoli.
  5. I microfoni. Ne hanno cambiati innumerevoli, durante la cerimonia, e puntualmente nessuno di questi funzionava bene. Viene ovviamente da chiedersi: chissà se erano MADE IN CHINA?

Insomma benvenuto anno del GALLO, cerca di far sì che la visione del drago d’oro porti veramente fortuna!

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