10 Giugno 2024

Centrale del Garigliano, in fase di realizzazione il deposito per i rifiuti radioattivi

Il nuovo deposito temporaneo servirà ad ospitare in sicurezza circa 1.800 metri cubi di rifiuti radioattivi

Centrale del Garigliano

Nella Centrale del Garigliano, situata nel Comune di Sessa Aurunca (Caserta), sono in fase avanzata i lavori di costruzione, a cura della Sogin, del nuovo deposito temporaneo DT2 con la realizzazione della soletta di fondazione della nuova struttura.

Il nuovo deposito temporaneo servirà ad ospitare in sicurezza circa 1.800 metri cubi di rifiuti radioattivi a bassa e media attività provenienti esclusivamente dalle attività di smantellamento della centrale campana e, in particolare, dai lavori di smantellamento dei sistemi e componenti all’interno dell’edificio reattore, iniziati nel dicembre scorso, in vista del loro successivo conferimento al Deposito Nazionale, una volta disponibile”. come pubblicato dalla Sogin sul sito ufficiale.

Centrale del Garigliano, in fase di realizzazione il deposito per i rifiuti radioattivi

La struttura, progettata secondo i migliori standard internazionali, con una pianta rettangolare di 70 metri per 18 e un’altezza di 13 metri, avrà una volumetria complessiva di circa 16.500 metri cubi. Le attività in corso prevedono l’ultimazione delle opere civili a giugno 2025 e la successiva messa in esercizio del deposito, al termine dei collaudi, entro il primo semestre 2026.  Si tratta di un risultato significativo per l’avanzamento del programma di dismissione e di gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi del sito, che permetterà di portare a termine lo smantellamento dei sistemi e dei componenti dell’edificio reattore della centrale campana.

Centrale del Garigliano – Un po’ di storia

La centrale nucleare Garigliano di Sessa Aurunca è stata costruita in quattro anni (1959 – 1963) dalla SENN, Società Elettronucleare Nazionale, su progetto dell’ingegnere Riccardo Morandi, e ha iniziato la produzione di energia elettrica nell’aprile del 1964. La centrale, un impianto del tipo BWR, Boiling Water Reactor, appartiene alla prima generazione di impianti nucleari, con una potenza di produzione elettrica di 160 MWe. Nel 1965 la proprietà della centrale è stata assunta da Enel. L’impianto è stato in funzione fino al 1978, anno in cui è stato fermato per manutenzione. Nel 1982, dopo il terremoto dell’irpinia del 1980, la centrale è stata definitivamente disattivata. La centrale ha complessivamente prodotto 12,5 miliardi di kWh di energia elettrica. Da allora è stato garantito il mantenimento in sicurezza delle strutture e degli impianti a tutela della popolazione e dell’ambiente. 

Centrale del Garigliano – La storia

Nel 1999 Sogin è divenuta proprietaria dell’impianto con l’obiettivo di realizzare il decommissioning. 

Nel 2009 la centrale ha ottenuto il Decreto di compatibilità ambientale (VIA), ossia il provvedimento che permette di svolgere il decommissioning, così come previsto nell’Istanza di Disattivazione, proposta da Sogin nel 2001. Il decreto VIA prevede, come stabilito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che gli edifici reattore e turbina, progettati dall’ing. Riccardo Morandi e dichiarati “patrimonio architettonico del nostro Paese”, dopo la decontaminazione e lo smantellamento dei sistemi interni, non siano demoliti. 

Centrale del Garigliano – La disattivazione

La centrale di Garigliano è stata la seconda delle quattro centrali nucleari italiane, dopo quella di Trino, ad ottenere nel settembre 2012 il decreto di disattivazione, approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico su parere dell’Autorità di sicurezza nucleare e delle altre Istituzioni competenti.

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