10 Ottobre 2016

Anabolizzanti: cresce l’uso tra i minori, allarme a Napoli

anabolizzanti

In aumento il consumo di sostanze anabolizzanti tra i teenager: a Napoli casi di bambini di dodici anni che ne fanno uso

[ads1] L’uso delle sostanze anabolizzanti nello sport è un argomento ormai trito e ritrito. Sarà che ormai quello del muscolo ” super pompato ” è diventato un ideale da rincorrere ad ogni costo, ma di fatto il consumo di tali sostanze sta crescendo in maniera esponenziale soprattutto tra i minori.  Complice il costante bombardamento mediatico e i cambiamenti non sempre piacevoli della pubertà, sono sempre di più i ragazzini di 15 – 16 anni che si lasciano attrarre da questi farmaci per accrescere velocemente la muscolatura, senza tener conto dei danni che questi potrebbero infliggere ad un organismo in via di sviluppo.

L’allarme in questa direzione è stato dato a Napoli dal professor Luigi Di Luigi, esperto endocrinologo e specialista di medicina sportiva all’Università Foro Italico di Roma. Durante l’incontro tenutosi sul tema della fertilità e sessualità maschile all’apertura della settimana della prevenzione, il professor Luigi Di Luigi ha in modo particolare voluto far presente e sottolineare a quali rischi va incontro chi fin da giovane, o giovanissimo, ricorre all’uso di tali sostanze.

“Il consumo di anabolizzanti si diffonde sempre di più tra i minorenni- spiega il professor Di Luigi – parliamo di ragazzi di 15-16 anni, ma ci arriva notizia anche di bambini di 12 anni che stanno cominciando ad assumere queste sostanze

A subire il fascino dei “muscoli facili” non sarebbero solo gli atleti agonisti. Sempre più ragazzi, sempre più giovani, si avvicinano a tali espedienti soprattutto per questioni legate all’apparire, ignari e incuranti dei problemi in cui potrebbero incorrere. In primis, stando alle parole del professor Di Luigi riportate dall’ ANSA, tali farmaci, sollecitando un aumento poco naturale della massa muscolare, potrebbero portare ad un blocco della crescita, all’insorgere di danni cardiovascolari, problemi al fegato e una sistematica riduzione della fertilità.

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